Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

3 aprile 2014

Il dolore della perdita di un figlio in pancia...

Questa volta non vi parlerò di una torta, o di una decorazione... questa volta vorrei usare questo canale per parlare del dolore della perdita di un figlio...

Io ho perso due bambini, la prima si chiama Vanessa Pia, il 13.11.2012 nata morta alla 37ª+4 settimana di gravidanza... senza perdervi in conteggi ero al 9° mese di gravidanza... il secondo soprannominato Puntolo (che abbiamo battezzato con nome di Roberto) alla 17ª settimana, inizio 5° mese.

La perdita di un figlio è una cosa molto delicata.

Molte strutture ospedaliere non sono pronte ad affiancare i genitori in questa dolorosissima esperienza.

Ora vi racconterò la mia e cosa mi è mancato, affinchè la sensibilizzazione,la comunicazione e l'informazione dia possibilità ad altri genitori di esser aiutati anche da familiari o parenti.

Vanessa Pia

Ero alla fine della mia seconda gravidanza ed ormai da circa 3 settimane mi ero trasferita a Bari. 

Avevo avuto già il precedente di mio figlio, che ora ha 5 anni, che si è salvato miracolosamente per un tracciato alla 36ª settimana ed il mio medico decise di farmi trasferire già a 34 settimane, appunto, a Bari per tenermi sotto stretto controllo con i tracciati.
Non avendo alcuna patologia, lui, giustamente, non poteva anticipare un cesareo per una semplice paura, perchè un parto pretermine può esser un evento casuale e non sempre spiegabile.
Decidendo arbitrariamente per un cesareo alla 36ª si poteva rischiare che la bimba nascesse con qualche problema di sviluppo non ancora completato.


Ho iniziato i tracciati quindi il 30 ottobre 2012... andavo accompagnata da mia mamma e mio figlio, tranquilla che nulla potesse succedere.

Il 30 ottobre, così come il 6 novembre, tutto ok, la bimba sta bene si muove nulla di strano.
Il 13 novembre appena mi fanno il tracciato si inizia a non trovare il battito... così il medico insospettito mi fa un'ecografia e mi dice "si signora, purtroppo non c'è più battito"...

Il medico mi prepara le carte per il ricovero urgente... chiama in ospedale "Ho una MEF, preparatemi subito un letto, ricovero immediato"... Non sapevo cosa significasse MEF, l'ho scoperto dopo "Morte Endouterina Fetale"...
Chiamo mio marito e glielo comunico, lui lascia tutto e viene a Bari, un'ora e mezza di viaggio in lacrime, e per telefono mi diceva "dimmi che non è vero, non è possibile!"...

Non era giusto tutto questo, noi che avevamo già vissuto la prematurità, seppur di poche settimane, del nostro primo figlio... che avevamo visto la terapia intensiva con i nostri occhi... non era possibile che stesse succedendo qualcosa di ancora peggiore proprio a noi...

Di questa situazione ho sempre avuto ed avrò il rimpianto di non aver avuto mio marito accanto, lui purtroppo per lavoro poteva esser a Bari solo dal venerdì e vista la situazione tranquilla, mai potevamo immaginare
Io, in realtà, avrei dovuto iniziare i tracciati il 26 di ottobre, di venerdì ed avrei dovuto continuare a farli ogni venerdì con lui vicino... invece per motivi personali ho tardato il trasferimento... quando ho saputo che mia figlia era morta da 2-3 giorni mi sono resa conto che se avessi fatto tutti i venerdì i tracciati, come doveva essere questo forse non sarebbe successo e l'avremmo salvata in tempo...

Poi ci ripetiamo, per convincerci, che "le cose devono andare così" e cerchiamo di darci una motivazione... ma la realtà è un'altra e quando ti muore un figlio dentro ripensi a tutto quello che avresti dovuto fare, senza affidarti al destino.

Il mio ginecologo è stato gentilissimo, mi ha fatta sistemare in una camera di ginecologia e non di ostetricia, da sola.

La notte prima del cesareo non riuscivo, come immaginerete, a dormire... non ci potevo credere... perdevo tempo col cellulare su Internet, acquistato da poco che non so quante volte ho benedetto, perchè cercando su google "mi dispiace non c'è battito" ho trovato il sito di CiaoLapo .

Su questo sito spiegavano tutte le possibilità che devono esser date ai genitori per vivere al meglio questo lutto.

Come: veder il proprio bambino, tenerlo in braccio, farsi far impronte di manine e piedini, poterlo seppellire a qualsiasi età gestazionale, fargli una foto ricordo e tante altre informazioni che mai e poi mai avrei saputo.

La mattina dopo mi fanno il cesareo in anestesia totale, mio marito vede la piccola appena nata immobile.

Il medico non ha voluto farmi l'epidurale perchè aveva paura di una mia reazione di panico alla vista della bimba e di complicazioni nell'operazione, ma io a posteriori ripeto mille volte che l'avrei fatta volentieri ed avrei voluto vederla appena nata.
Comprendo però che a parole possiamo pensar qualsiasi cosa, ma quando c'è un'operazione di mezzo, bisogna affidarsi al medico.

Quando mi sono svegliata dall'anestesia non riuscivo a muovermi, ero ancora intorpidita... volevo parlare, ma non ci riuscivo... mi riportano nella stanza.
Grazie a Dio il cesareo è andato bene, pensavo sempre al mio piccolo a casa, preso da questa situazione improvvisa, la paura per me e l'ansia... cose che un bimbo di quell'età non dovrebbe mai vivere... Perchè loro per quanto si possano inventare scuse, sentono tutto e capiscono...

La mia "piccola" pesava 3,350 Kg, un'ausiliare entra nella mia stanza e mi dice parlando del più e del meno "sai l'ho vista, l'ho lavata io, quant'era bella!"... ed io scoppio in lacrime, disperata, non l'avevo ancora vista ed il dolore era davvero lancinante.

Mia figlia viene portata all'obitorio, memore di quello che avevo letto la sera prima, chiedo immediatamente a mio marito di poterla portare a Vieste al cimitero.

Il mio ginecologo mi è venuto a trovare tutti i giorni e se non mi veniva a trovare mi chiamava, una persona davvero sensibile e umana.
Ricordo ancora prima di farmi il cesareo che parlavamo e mi diceva "Hai dormito un pò?" ed io "Macchè Dottò!" e lui "Neanche io ho chiuso occhio..."
Mi ha fatto subito fare tutte le analisi dicendomi "Non è possibile, dobbiamo capire cosa diavolo è successo!".

Ricoverata, quindi, il martedì sera, vengo dimessa il sabato mattina, ancora non avevo visto mia figlia.
Torno a casa... l'abbraccio di mio figlio mi sembrava interminabile...
Parlo con mia mamma che continua a ripetermi di non vederla, perchè altrimenti ci starei male tutta la vita... ma io, testarda e impulsiva come sempre, avevo già deciso...
Le parole del sito di CiaoLapo spiegavano anche che questo dava una sorta di chiusura del cerchio dopo 9 mesi e di tante mamme che non avendo personale vicino in grado di consigliarle non avevano visto il loro bimbo portandone il rimorso per tutta la vita.

La morte di un figlio è una beffa, sia per il dolore fisico che per quello psicologico, ma la cosa ancora più dolorosa è veder sgorgare dal tuo seno il latte spontaneamente e non poter nutrire nessuna creatura, doversi imbottirsi di medicinali per un cesareo che non ti ha portato nulla e per bloccare la montata lattea, tornare a mani vuote a casa e ritrovarti letteralmente come una larva.

Senza giudicare nessuno, posso dire che solo chi l'ha passato può capirlo fino in fondo e sapere quanto si soffra...

Il lunedì dopo, finalmente, vado a veder mia figlia in obitorio.

Appena l'abbiamo vista, abbiamo pensato entrambi che somigliava tanto al nostro primo figlio.
Aveva le guanciotte belle piene, le labbra rosee, i capelli scuri e sembrava stesse dormendo nella sua tutina comperata per l'uscita dall'ospedale con tanto entusiasmo da mia mamma.
Le ho alzato la copertina con timore, pensando e ripetendomi che erano le ultime possibilità che avevo di star con lei e dovevo far tutto quello che volevo... l'ho accarezzata, baciata ed anche se era gelida, per me è il più bel ricordo che ho.

Dopo aver sbrigato tutte le pratiche con l'agenzia funebre è arrivato il giorno di trasferirla da Bari a Vieste.
Il momento del distacco definitivo, dell'ultima volta... l'abbiamo sistemata nella sua piccola bara bianca, ho preso il lenzuolino che avevo finito di ricamare qualche giorno prima gliel'ho adagiato sul corpo.
L'unica cosa che ho potuto portar via di lei è stata una goccina di sangue che le scivolava dal naso, quello è il suo unico bellissimo ricordo raccolto su una garzina, dopodichè hanno chiuso e saldato la piccola bara e siamo arrivati qui a Vieste.

Il 24 novembre abbiamo fatto una piccola messa al cimitero e l'abbiamo sistemata nella tomba di famiglia di mia suocera, non volevo vedere nessuno, non volevo parlare con nessuno... ero ancora sotto shock, solo dopo, quando i pochi amici a cui l'avevamo detto, mi hanno abbracciato, solo in quel momento ho capito quanto fa bene aver le persone accanto che ti dimostrano il loro affetto.

Scrivere queste righe è importante, per buttar fuori tutto il dolore che abbiamo dentro noi mamme speciali.
Serve anche a sensibilizzare tutti, perchè queste cose capitano molto più spesso di quanto si immagini.
Dopo la morte di mia figlia, da CiaoLapo, mi si è aperto un mondo di mamme che hanno perso i loro figli a poche settimane di gravidanza, metà o fine gravidanza... a volte in modo inspiegabile, a volte per negligenza dei medici e per loro superficialità.
Non cambia l'età gestazionale... la cosa difficile, come leggevo tempo fa, non è dimenticare il passato, ma pensare a come sarebbe dovuto essere il futuro.

Mio figlio che aspettava la sua sorellina, la carrozzina preparata qualche giorno prima, i pannolini, i vestitini comprati... l'entusiasmo e l'allegria dell'attesa... la coppia perfetta un maschietto ed una femminuccia e tutte quelle cose di contorno, ma soprattutto questa creatura vissuta per 9 mesi a stretto contatto con te e mai vista crescere e respirare.

Io, in questo dolore, tutto sommato sono stata fortunata, tra la mia informazione lucida e immediata su internet, la mia impulsività e la sensibilità del mio medico sono riuscita a districarmi... l'unica cosa che avrei voluto fare forse è una foto... però a volte mi chiedo se questo mi avrebbe fatto realmente bene, perchè per come sono fatta sarei rimasta legata troppo a mia figlia, perdendo la lucidità per seguire mio figlio.

Dopo tutto questo, la cosa che più mi ha infastidito sono state le domande inopportune della gente, davanti ad una tragedia del genere, molti non sanno cosa dire ed a volte fanno domande stupide o addirittura allucinanti... io però cerco di giustificarle, non avendo vissuto certe cose non possono comprendere e cercano in qualche modo di tirarti su... a volte però in queste situazioni la cosa migliore è un abbraccio, un bacio, un gesto insomma più che una parola fuori luogo.

Ecco perchè ho deciso di scrivere questo post, per sensibilizzare le persone.

Perder un figlio è un dolore immenso, ma questo non significa che non si possa far qualcosa di buono, Niccolò Fabi, in questo senso fu un esempio, quando la sua Lulù fu colpita da meningite fulminante e morì disse che intendeva convogliare tutta la sua rabbia in qualcosa di positivo e ci è riuscito in musica!

Dopo la morte di mia figlia molte cose sono cambiate, ho capito che la vita è una sola e non è illimitata...

Molti mi dicono "non so come hai fatto!", io vi rispondo che ogni mamma esce fuori in queste situazioni tutta la forza che ha dentro, e non sono io speciale o diversa... ne ho conosciute di donne molto più forti, coraggiose e grandi di me e son contenta grazie a mia figlia di averle conosciute... noi guardiamo sempre il nostro orto lamentandoci continuamente di cose davvero stupide ed inutili... ma quando si vede la morte sul viso del proprio figlio, tutto cambia e prende prospettive diverse... o si reagisce, o si muore psicologicamente... io ho deciso di reagire e godermi ciò che ho, che è davvero tanto!

Nel prossimo vi racconterò la storia di Puntolo e dopo riprenderò allegramente con le mie torte! :-)

Un abbraccio e spero con questo post di far qualcosa di utile! 

11 commenti:

  1. piccolini di zia mery <3

    RispondiElimina
  2. Io non conoscevo ciaolapo e nessuno mi ha parlato di poter vedere o toccare il mio bambino, noi siamo tornati a casa dopo qualche giorno e lui è romasto lì, al gelo. Se tornassi indietro farei tutto diverso. Ero sua madre, avevo il diritto di decidere. Un bacio.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Cara Annalisa,
      purtroppo dopo ognuna di noi ha un rimorso... il non aver fatto qualcosa, ma non è colpa nostra... è colpa del personale ospedaliero che non è formato e non si rende conto... ti abbraccio forte!

      Elimina
  3. Nico sei una mamma veramente speciale,ti abbraccio forte,un bacio,Maria

    RispondiElimina
  4. capisco ogni tua parola, l'ho vissuta sulla mia pelle. Ho perso Alby alla 37+3. Un dolore che nessuno può sopire e che in pochi comprendono. Un abbraccio

    RispondiElimina
  5. Ho perso Davide alla 34esima settimana, e anche io dico sempre che quando guardi tuo figlio con gli occhi chiusi per sempre sul mondo tutto cambia....
    Un abbraccio

    RispondiElimina
  6. parole sante... e nessuno può comprendere fino in fondo... solo chi l'ha provato purtroppo :-(

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Vi capisco a pieno.Ho passato la stessa cosa anch'io 1/6/2016.37+5 settimane.la mia Melissa nasce morta 2,480kg era bellissima.
      Un abbraccio a tutte le famiglie colpite da questo lutto

      Elimina

 

Cuore di zucchero Copyright 2009 Sweet Cupcake Designed by Ipiet Templates Image by Tadpole's Notez